5.14.2020

John Dee

Nella galleria di personaggi sui quali ci si deve soffermare per ricostruire il clima storico-culturale da cui emerse l'orientamento spirituale della Rosa-Croce John Dee ( 1527-1608) ha un posto di grande rilievo.Nacque a Londra e vi compì studi di diritto. Nel 1550, dopo un viaggio a Parigi, ritorno in patria e fu ben presto imprigionato con l'accusa di avere esercitato arti magiche per attentare alla vita della regina Elisabetta I. Ciò non gli impedì, dopo la scarcerazione, di diventare astrologo giudiziario (esecutore di pronostici desunti dallo studio del cielo) di corte. Fu poi ad Anversa, dove completò la stesura della Monade geroglifica, sul cui frontespizio, in cui era raffigurata una grande porta,compariva in latino la scritta. «Chi non capisce,o taccia o impari». Finì i suoi giorni a Londra, prima sotto la protezione della grande sovrana, che si recava a fargli visita, poi emarginato da Giacomo I. I suoi interessi furono molteplici, spaziando dalla meccanica (costruì uno scarafaggio volante da utilizzarsi in una rappresentazione teatrale) alla mistica dei numeri, dall'alchimia all'astrologia a fini divinatori.

Nel 1583 Dee si recò in Boemia assieme all'alchimista Edward Kelley, del quale si racconta che due anni dopo realizzò pubblicamente la trasmutazione di un metallo in oro alla presenza dell'imperatore Massimiliano II d'Asburgo (1527-1576), che lo avrebbe nominato maresciallo di Boemia. Dee, da parte sua, cercò di interessare l'imperatore ai suoi studi e alla sua visione politica, consistente in una sorta di misticismo imperialista. Successivamente ritorno in Boemia trattenendosi fino al 1589 ed ebbe quindi modo di esercitarvi una certa influenza.

Secondo la storica EA. Yates il soggiorno boemo di Dee potrebbe essere messo in relazione con una serie di fatti apparentemente non collegati: la nascita, nel 1586,di una Lega "evangelica"per contrastare quella cattolica, chiamata Confederatio militiae evangelicae (fra i "confederati" ci sarebbero stati i rappresentanti del re di Navarra e di Danimarca e della regina d'Inghilterra); la citazione di questo evento nella Noometria (1604) di Simon Studion, assieme all' affermazione dell'esistenza di un'alleanza segreta tra Giacomo I d'Inghilterra, succeduto alla regina Elisabetta, il re di Francia e Federico duca del Worttenberg; le nozze della figlia di Giacomo I con l'Elettore del Palatinato, celebrate nel 1613. L'interesse di questi dati sparsi in relazione al mistero della Rosa-Croce nascerebbe dal fatto che tanto nella Confederatio militiae evangelicae quanto nella Noometria sarebbero rintracciabili precisi collegamenti con il movimento, a partire dalla presenza del simbolismo della rosa e della croce nell'opera di Studion. Soprattutto nell'alleanza segreta tra i fautori del protestantesimo si dovrebbe leggere lo sbocco politico di «un movimento religioso che si andava consolidando da molti anni, nutrito dalle influenze segrete che circolavano in Europa, un movimento per la soluzione dei problemi religiosi secondo linee mistiche, suggerite da influssi ermetici e cabalistici».