5.14.2020

IL SOGNO DI POLIFILO

Nel1499 il celebre stampatore Aldo Manuzio pubblicava a Venezia un'opera, oggi citata come Il sogno di Polifilo. Il titolo italiano semplifica, nella traduzione, quello latino, che suonava come Lotta d'amore in sogno di Polifilo. Attribuita senza certezza assoluta al trevisano Francesco Colonna (1432-1527?), è uno strano "romanzo", che si sviluppa come una fitta rete di simboli intrecciati.

Anche la storiografia letteraria accademica riconosce che «l'elemento fondante dell'enigmatico libro consiste nella precisa determinazione, da parte dell'autore, di proporre il topos classico del viaggio come gnosi, per cui l'iter onirico percorso da Polifilo si prospetta in termini di necessità per poter impadronirsi della conoscenza e perciò il linguaggio simbolico diventa l'unico strumento del suo svolgersi,del sussistere delle varie"visioni" intese come momenti di relazione sapienziale di ciò che ha luogo nella comunicazione fra il mondo sensibile e l'ultra mondo» (E. Faccioli letteratura iraliana vol. 5, Torino, 1986).

Ma nell'ambito della saggistica di matrice esoterica II sogno di Polifilo non viene considerato semplicemente come un prodotto letterario, sia pure maturato in un clima in cui "impadronirsi della conoscenza" era l'obiettivo comune del nuovo modello di intellettuale e di artista e si era forgiato un "linguaggio simbolico" di comunicazione fra dotti. Il fatto stesso che esistano incertezze sulla paternità dell'opera (sono state avanzate fra l'altro le ipotesi che si tratti della rielaborazione di una versione precedente in latino di Leon Battista Alberti, oppure che si debba pensare a un altro Francesco Colonna, non veneto, ma romano) avvalorerebbe l'idea che si tratti di un testo non nato «da un'ispirazione soggettiva e con intenti d'invenzione solo artistica, ma appartenente in tutto e per tutto alla dimensione iniziatica».

La tesi è esposta da A.C.Ambesi in L'enigma dei Rosa-Croce (Roma, 1990), che prosegue osservando come «esso è il centro che raccorda tutta l'anteriore letteratura esoterica medievale con i futuri testi ufficiali dell'Augusta Confraternita. Insomma, per noi è il documento che segna il vero atto di nascita, sia pure cifrato, della Rosa-Croce».